domenica 27 luglio 2014

Stillbach o della nostalgia




Sabine Gruber

Marsilio 2014
€ 19,00




Una volta che sarò morta – aveva scritto Ines – renderò vivo il cielo. Mi farò bianca o grigia, scura o chiara, rossa o arancione, ora grassa ora magra, striata, prenderò la forma di una roccia, d’una lente lattescente, sarò a strati, a veli strappata o pezzata, a spina di pesce o a raggiera, un groviglio di fili – sì, così potrai intrecciarmi di nuovo!

Ora che Ines è morta, e Clara, l’amica di una vita, sta scendendo in treno a Roma per mettere a posto le sue cose, le parole di Ines sono come una folata di vento gelido che soffia sul suo cuore e sul paesaggio che corre lungo la ferrovia. Ines e Clara avevano lasciato Stillbach, un villaggio arrampicato sulle montagne di quell’Alto Adige, “diventato italiano” dopo la prima guerra mondiale, per stabilirsi l’una Roma e l’altra a Vienna. Si erano viste poco, ma non si erano mai perse.
Ines è a Roma in quell’anno 1978 in cui Aldo Moro viene assassinato e il Paese attraversa anni bui. Lavorava nell’albergo di una certa Emma Manente, anche lei originaria di Stillbach, anche lei venuta a Roma come cameriera in quell’albergo di cui ora era proprietaria. Il fidanzato, originario di Stillbach, faceva parte del plotone, composto di tedeschi altoatesini, saltato in aria nell’attentato di via Rasella.
A quella bomba, come sappiamo, seguì la strage delle Fosse Ardeatine su ordine di Priebke, ancora vivo nel 2009, quando Clara arriva a Roma.
In casa di Ines la donna trova, tra i tanti fogli sparsi un po’ ovunque, un manoscritto che avrebbe dovuto essere, nelle intenzioni dell’amica, un romanzo in più volumi sulla vita di Emma Manente, che in quel lontano 1944 decise di non ritornare a Stillbach, e sui misfatti perpetrati dall’esercito germanico nella capitale.
Sabine Gruber mostra, attraverso le vicende personali di queste tre donne, il legame tra il privato e la Storia e in particolare di quella travagliata di quella terra di confine dove le montagne toccano il cielo.
Neanche Clara tornerà a Stillbach, ormai solo luogo del rimpianto, ma rimarrà a Roma. Per un nuovo inizio?

Sabine Gruber (1963), autrice tra le più note del panorama di lingua tedesca, è nata a Merano e cresciuta in Val Venosta. Dopo aver trascorso qualche anno a Venezia, dove ha insegnato a Cà Foscari, vive oggi a Vienna. Autrice di prosa, poesia e teatro, per le sue opere ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti letterari.

marinella m.


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