venerdì 29 marzo 2013

Quel che resta della vita


 

Zeruya Shalev

Feltrinelli, 2013
€ 17,00




Una narrazione a tre voci, per un solo interrogativo: che fare di quel che resta della vita?
Per rispondere a questa domanda Hemda Horowitz, costretta in un letto d’ospedale, ripercorre la sua esistenza a partire da quella lontana caduta, di fronte a tutto il kibbutz riunito nel refettorio mentre imparava a camminare, che fece di lei una bambina impaurita, e poi una donna inquieta e incapace d’amare.
Obbligati dal suo ricovero a farle visita, anche i suoi figli, Dina ed Avner, si troveranno a fare i conti con questa madre che non ha amato l’una e adorato l’altro, e a esaminare la loro vita come in un’autopsia in cui non si ricercano le cause della morte, ma del dolore.
Vivono a Gerusalemme. Avner è un avvocato che combatte per i diritti delle minoranze, frustrato per i pochi risultati che il suo lavoro produce e prigioniero di un matrimonio malriuscito; ogni giorno che passa aumenta la poca stima che ha di sé.
Dina, di professione insegnante, è alle prese con il distacco della figlia adolescente, Nitzan.
L’allontanamento della ragazza la trascina in un abisso dove si troverà sola insieme ai suoi rimpianti: il secondo figlio che lei desiderava e che suo marito non ha voluto, il disamore della madre.
Ma il bisogno d’amore è prepotente in Dina; quello che la donna deciderà di fare di quel che resta della sua vita restituirà forza e speranza a lei ed ai suoi cari.

Zeruya Shalev, israeliana, è nata in un kibbutz nel 1959 e vive a Gerusalemme. Ha pubblicato una raccolta di poesie e alcuni romanzi. Una relazione intima (2000) è stato insignito del Golden Book Prize dall'Unione degli Editori Israeliani e dell’Ashman Prize. Tra gli altri titoli pubblicati in Italia: Una storia coniugale (2001) e Dopo l'abbandono (2007).
marinella m.

giovedì 21 marzo 2013

Kitchen Chinese


 
Ann Mah

Traduzione di Caterina Barboni

66thand2nd  2011
€ 18,00




Isabelle Lee è americana. È nata in America, ha il passaporto americano, vive a New York. Eppure non sembra affatto americana. Negli anni di guerra sua madre era scappata dalla Cina per cercare una vita migliore. Isabelle quindi non può negare le sue origini cinesi, oppure sì? E se si definisse semplicemente cino-americana? Sarebbe troppo facile?
Quando un giorno perde il lavoro e contemporaneamente il fidanzato decide di scoprire chi è veramente e si trasferisce da sua sorella a Pechino.

…Ora che mi trovo a Pechino mi sono resa conto che il modo in cui gli altri mi percepiscono è importante tanto quanto il modo in cui io percepisco me stessa. […] Posso anche considerarmi americana, ma l’unica parte di me che la gente comprende è la mia razza, la mia cinesità…
manu

giovedì 14 marzo 2013

Domenica 17 marzo in libreria



Luoghi e memorie di Firenze

Dalle monache alle anglobecere: Borgo Pinti, il Cimitero degli Inglesi e la Firenze che fu.

 
Conferenza di Elena Giannarelli, con proiezione di materiale iconografico.
Introduce Milly Mazzei.

Domenica 17 marzo, 17:00
Libreria delle Donne
Via Fiesolana 2/b - Firenze

Iniziativa organizzata da La Cooperativa delle Donne
in collaborazione con Associazione Fiesolana 2b

Ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria.
Per i soci Coop sconto su tutte le pubblicazioni presenti in libreria.

Info e prenotazioni
055 5001495 info@ttctoscana.com.
Orario del servizio prenotazioni
dal lunedì al venerdì
ore 9-17 (attivo anche sabato 16 marzo)


domenica 10 marzo 2013

Il diario di Lena





Lena Muchina
Mondadori 2013
€ 16,50





La Germania nazista invase l’Unione Sovietica il 22 giugno 1941.
Di lì a pochi mesi, l’8 settembre, le armate tedesche dettero inizio all’assedio di Leningrado, che si concluse il 27 gennaio 1944 con la sconfitta delle forze d’invasione e la liberazione della città.
Tutte le vie di rifornimento furono bloccate, rimase aperto solo un piccolo corridoio verso il lago Ladoga che prese il nome di Strada della Vita.
Per la popolazione il momento più tragico dell’assedio fu l’inverno 1941-1942. Solo da gennaio ad aprile del 1942 morirono, per la fame, il freddo e gli attacchi dell’aviazione tedesca, 378.795 persone.
Il diario di Lena Muchina, che allora aveva sedici anni, costituisce una testimonianza unica della tragedia che fu l’assedio per la città di Leningrado.
La ragazza registra, con il linguaggio limpido proprio della sua età, l’assillante e disperata ricerca di cibo, i morti ammassati per le strade, gli attacchi tedeschi,  ma scrive anche della sua fiducia nei soldati dell’Armata Rossa, della tristezza che in certi giorni l’assale e della gioia per l’arrivo della primavera, della speranza di essere evacuata e raggiungere dei suoi parenti a Go’rkij, della sua volontà di sopravvivere e del suo desiderio di vivere.

10 gennaio
… Zia Sasa le ha fatto assaggiare [alla mamma] una gelatina che ha preparato con la colla da falegname di prima scelta, e poi le ha regalato una tavoletta di questa colla perché la assaggiassimo anche noi … È piaciuta molto a tutt’e due.

20 gennaio
Non avevo mai immaginato che il freddo potesse esercitare sull’essere umano un potere così letale. Adesso, per esempio, sto in piedi e scrivo con le mani congelate, tracciando lentamente una lettera dopo l’altra. Potrei anche sedermi, ma la sola idea di fare un movimento mi affatica. Sarà un mese che ho i piedi congelati.

29 gennaio
Non so se ce la faremo a sopravvivere. La mia mammina è uscita distrutta da queste giornate tremende. Si è indebolita parecchio, ma lo spirito è forte. Vuole vivere e vivrà, ne sono certa.

8 febbraio
Ieri mattina la mamma è morta. Sono rimasta sola.

25 maggio
Tutto intorno è verde, gli uccellini svolazzano irrequieti, costruiscono i loro piccoli nidi, i bambini corrono e schiamazzano. Che meraviglia!



Lena Muchina ha iniziato il suo diario il 22 maggio 1941 e lo ha terminato il 25 maggio 1942. Sopravvissuta alla guerra, è morta a Mosca nel 1991 a 65 anni senza riuscire a realizzare il suo più grande desiderio, quello di diventare scrittrice.
Il manoscritto è stato ritrovato, negli Archivi di Stato dell’Unione Sovietica, da uno storico dell’Università di San Pietroburgo che ne ha curato la pubblicazione. In Russia è uscito nel 2011.

marinella m.

mercoledì 6 marzo 2013

8 marzo e dintorni



Venerdì 8 marzo, dalle ore 16,00, alla Libreria delle donne di Firenze, inaguruazione della mostra fotografica #shebooks, libri d'autrice.
In programma la premiazione dei primi classificati al challenge promosso da Instagramers Firenze, Associazione Fiesolana 2b e Libreria delle donne di Firenze; in chiusura un piccolo rinfresco.
 
Qui il calendario delle tante iniziative di "Marzo 2013. Un mese per le donne".