martedì 28 febbraio 2012

Freschi di stampa 20

Narrativa

Ornela Vorpsi
Fuorimondo
Einaudi, € 13,50

Elizabeth von Arnim
Il circolo delle ingrate
Bollati Boringhieri, € 17,50

Amélie Nothomb
Uccidere il padre
Voland, € 9,00 

Joan Didion
Blue nights
Il Saggiatore, € 15,00
   
Goliarda Sapienza
L'università di Rebibbia
Einaudi, € 11,00

Quello che le donne. Storie di coraggio e passione
Einaudi, € 16,00

Elsa Osorio
La miliziana
Guanda, € 18,50

Isabel Allende
Il quaderno di Maya
Feltrinelli, € 20,00


Saggistica

Iaia Caputo
Il silenzio degli uomoni
Feltrinelli, € 16,00

Francesca Rigotti
La filosofia in cucina. Piccola critica della ragion culinaria
Il Mulino, € 11,00

Isabella Adinolfi
Etty Hillesum. La fortezza inespugnabile
Il nuovo melangolo, € 16,00

Rossella Pisconti
Applicare Wittgenstein al pensiero femminista
Liguori, € 15,99

sabato 25 febbraio 2012

Il ristorante dell’amore ritrovato




Ito Ogawa

Neri Pozza 2010
€ 15,00




Ringo è una ragazza che lavora come cameriera nella cucina di un ristorante turco di Tokyo, dove è arrivata a sedici anni fuggendo dalla monotonia della vita di provincia.
Una sera torna a casa e la trova deserta. Il fidanzato, con il quale convive da qualche tempo, l’ha lasciata portando con sé  anche gli utensili da cucina che Ringo aveva ereditato dalla nonna materna e conservato con cura e attenzione. Per lo shock la ragazza perde la voce, ma scopre che le è rimasto, perché ben nascosto, l’amato nukadoko (il recipiente in cui si prepara il nukazuke, un piatto a base di ortaggi tenuti in una salamoia di crusca di riso e sale), anche questo dono della nonna.
Con il solo nukadoko sottobraccio, Ringo fa ritorno nel piccolo paese natale per iniziare una nuova vita guidata dal grande amore per la cucina. Pensando agli insegnamenti della nonna, tra i sapori e i profumi della sua infanzia, piangerà il suo dolore e troverà la forza di realizzare il suo sogno più grande. 
Aiutata dal vecchio e fedele amico Kuma-san riesce, dopo mesi di duro lavoro ad aprire Il Lumachino, il suo piccolo ristorante pensato per un solo cliente alla volta, dove Ringo servirà piatti sempre diversi aiutando gli avventori a riscoprire, attraverso le gioie del palato, anche quelle dell’anima.
Ringo è felice di preparare ricette sempre nuove e il ristorante ha un grande successo, ma nonostante ciò ha sempre la gola chiusa… Sarà cucinando il pranzo più importante della sua vita, quello per le nozze della madre non più giovane, ma ancora nubile e gravemente malata, che Ringo, ritroverà davvero e per sempre… la voce del suo cuore.

Nata nel 1973, Ito Ogawa è una nota scrittrice giapponese di canzoni e libri illustrati per ragazzi.Il ristorante dell’amore ritrovato, suo libro d’esordio, ha vinto il Premio Bancarella della Cucina 2011.

marinella m.

giovedì 23 febbraio 2012

Donne in attesa

Venerdì 24 febbraio 2012, ore 16.30 - Palazzo Vecchio, 3° piano, Sala della Miniatura

Donne in attesa. L'Italia delle disparità di genere

Francesca Conti intervista Alessandra Casarico, autrice con Paola Profeta del volume Donne in attesa. L'Italia delle disparità di genere (Egea 2010);  introduce Ornella De Zordo

Si è chiuso da tempo il gap di genere fra donna e uomo, per quanto riguarda l'istruzione. Ormai le donne superano gli uomini per numero di laureate. Ma le donne restano in attesa: non tanto di bambini (ne nascono pochi), ma di spazi d'occupazione, di crescita professionale, di potere e ruoli decisionali nelle imprese, in politica, nella scienza. Tenerle al di fuori dell'occupazione e del potere ha effetti negativi, che dovrebbero essere sotto gli occhi di tutti: è uno spreco di talenti. Più donne occupate, minori differenziali salariali, più donne al vertice e più parità nella famiglia avrebbero effetti benefici per tutta la società.
Alessandra Casarico, docente all'Università Bocconi di Milano, ipotizza soluzioni concrete  per rompere il "tetto di cristallo" incrociando gli esempi di pratiche politiche adottate in alcuni paesi europei con proposte originali su misura per l'Italia, per promuovere l'occupazione e le carriere femminili e per sbloccare l'attesa.

martedì 21 febbraio 2012

L’amica geniale





Elena Ferrante

e/o  2011
€ 18,00




… Arrivò il 12 marzo, una giornata mite, già primaverile. Lila volle che andassi presto nella sua vecchia casa, che l’aiutassi a lavarsi, a pettinarsi, a vestirsi. Mandò via la madre, restammo sole. Si sedette sul bordo del letto in mutande e reggiseno. Accanto aveva l’abito da sposa, che pareva il corpo di una morta; davanti, sul pavimento ad esagoni, c’era la conca di rame ricolma d’acqua fumante. Mi chiese a bruciapelo: «Secondo te sto sbagliando?».
«A far che?».
«A sposarmi».
«Pensi ancora alla storia del compare di fazzoletto?».
«No penso alla maestra. Perché non mi ha voluto far entrare?».
« Perché è una vecchia bisbetica».
Stette zitta per un po’ a fissare l’acqua che brillava nella conca, poi disse:
«Qualsiasi cosa succeda, tu continua a studiare».
«Altri due anni: poi prendo la licenza e ho finito».
«No, non finire mai: te li do io i soldi, devi studiare sempre».
Feci un risolino nervoso, poi dissi: «Grazie, ma a un certo punto le scuole finiscono».
«Non per te: tu sei la mia amica geniale, devi diventare la più brava di tutti, maschi e femmine». …


Nel fragore di un rione povero di Napoli tra la famiglia dello scarparo, dell’usciere, del fruttivendolo, della vedova pazza, nasce l’amicizia tra due bambine; per caso, quella volta in cui decidono di salire per le scale buie che portano alla porta di Don Achille. Se per gli altri Lila è una terribile, cattiva, agli occhi di Elena – l’io narrante – è una creatura speciale che vive momenti di smarginature, quando cioè i confini del proprio essere si rompono all’improvviso. In una piccola gara le due s’influenzano reciprocamente. Nell’Italia anni Cinquanta del boom economico si scoprono donne, in una città in cui i legami familiari e d’amicizia possono essere solo profondi, urlati. Lila deve abbandonare la scuola, ma studia di nascosto il latino e il greco per non perdere il passo dell’amica, per incoraggiarla e stimolarla, affidandole quasi inconsapevolmente il compito di diventare la migliore di tutti. A lei invece non resta che emanciparsi alla sua maniera, lottando. La figlia dello scarparo Cerullo sogna di disegnare e fabbricare scarpe. Sposa il figlio del salumiere e sempre più bella ed elegante, una signora, attira le invidie di tutti.
L’amica geniale è la prima parte di un lungo progetto di scrittura, la parte dell’infanzia e dell’adolescenza di Elena e di Lila. Una folla di personaggi minori di rilievo e il ben riuscito compito di scavare nella natura complicata dell’amicizia.
Si sceglie di essere amiche/i!
A.T:

giovedì 16 febbraio 2012

Isadora Duncan

Il 19 febbraio alle ore 17.00, presso la Libreria delle donne di Firenze, conferenza Isadora Duncan: la leggenda della danza nella città culla del Rinascimento, con proiezione di materiale iconografico.

Il nuovo incontro del ciclo “A teatro con le dive” è dedicato a Isadora Duncan (1878 – 1927), l’artista americana considerata una delle fondatrici della danza moderna: ribellandosi ai canoni del balletto tradizionale, abolì le scarpette a punta e i rigidi costumi indossati dalle ballerine dell’Ottocento, preferendo danzare a piedi nudi con indosso semplici tuniche di velo drappeggiato. Isabella Barlozzetti ricostruisce la vita romanzesca dell’artista soffermandosi in particolare sul suo legame con Firenze, teatro della relazione con Gordon Craig e dell’amicizia con Eleonora Duse. Coordina Milly Mazzei.

L'ingresso gratuito, con prenotazione obbligatoria.
Ai soci Coop sarà applicato lo sconto su tutte le pubblicazioni esposte in libreria.
L'iniziativa è promossa, con la Cooperativa delle donne, dall'Associazione Le Gocce (associazionelegocce@alice.it).

Info www.ildidifesta.it
Prenotazioni: tel.  055 5001495, fax 055 576938, e-mail: info@ttctoscana.com

martedì 14 febbraio 2012

Appuntamenti

Giovedì 16 febbraio, alle ore 17.30, al Giardino dei ciliegi (via dell’Agnolo, 5), Monica Farnetti presenta il libro Ti darei un bacio. Carla Lonzi, il pensiero dell’esperienza a cura di Marinella Antonelli e Stefania Calzolari (ed. Scuola di cultura contemporanea di Mantova, 2011).

Sempre giovedì, alla stessa ora, alla Libreria Melbookstore (via Cerretani, 16), Gabriella Fiori presenta il suo Patrice de la Tour du Pin (Servitium, 2011).

domenica 12 febbraio 2012

E il topo rise



Nava Semel

Traduzione di Elisa Carandina
Atmosphere 2012
€ 16,00


Contrario
Cos'è meglio, / un pozzo con un bambino vivo / o una tomba con un bambino morto? / Forse il contrario: / un pozzo con un bambino morto / o una tomba con un bambino vivo?


In Polonia, nascosta per un anno in una cantina al buio e con poco cibo da una coppia di contadini, violentata dal loro figlio, una bambina ebrea di cinque anni sopravviverà all'orrore e riuscirà a raccontare  - solo nel 1999 e  a brandelli - qualcosa in occasione di un compito in classe della  nipote che le fa un'intervista sugli anni della guerra.
Ancora oggi emergono storie legate a traumi subiti da chi, pur sfuggito ai campi di concentramento, ha vissuto esperienze devastanti. Il silenzio su di esse è stato l'unico modo di sopravvivere; dolori e angosce che non sono state narrate sono state comunque trasmesse alla generazione successiva, che spesso non ha capito e perdonato atteggiamenti e modi di essere incomprensibili di una madre o di un padre. È la seconda generazione che - tramite la ricostruzione dei fatti e l'impegno a non dimenticare quello che è successo - può forse offrire una possibilità di salvezza.

L'autrice è nata nel 1954 in Israele, dove vive. Ha scritto numerosi romanzi e poesie. È membro del Massua Institute of Holocaust Studies e del consiglio direttivo del Yad Vashem Museum.
Dal libro E il topo rise, tradotto anche in tedesco e in inglese, è stata tratta in Israele un'opera lirica e sta per essere girato un film.
mm

giovedì 2 febbraio 2012

Wisława Szymborska

Salmo

Oh, come sono permeabili le frontiere umane!
Quante nuvole vi scorrono sopra impunemente,
quanta sabbia del deserto passa da un paese all’altro,
quanti ciottoli di montagna rotolano su terre altrui
con provocanti saltelli!

Devo menzionare qui uno a uno gli uccelli che trasvolano,
o che si posano sulla sbarra abbassata?
Foss’anche un passero – la sua coda è già all’estero,
benché il becco sia ancora in patria. E per giunta, quanto si agita!

Tra gli innumerevoli insetti mi limiterò alla formica,
che tra la scarpa sinistra e la destra del doganiere
non si sente tenuta a rispondere alle domande «Da dove?» e «Dove?».

Oh, afferrare con un solo sguardo tutta questa confusione,
su tutti i continenti!
Non è forse il ligustro che dalla sponda opposta
contrabbanda attraverso il fiume la sua
centomillesima foglia?
E chi se non la piovra, con le lunghe braccia sfrontate,
viola i sacri limiti delle acque territoriali?

Come si può parlare d’un qualche ordine,
se non è nemmeno possibile scostare le stelle
e sapere per chi brilla ciascuna?

E poi questo riprovevole diffondersi della nebbia!
E la polvere che si posa su tutta la steppa,
come se non fosse affatto divisa a metà!

E il risuonare delle voci sulle servizievoli onde dell’aria:
quei pigolii seducenti e gorgoglii allusivi!

Solo ciò che è umano può essere davvero straniero.
Il resto è bosco misto, lavorio di talpa e vento.

da La gioia di scrivere. Tutte le poesie (1945-2009), Adelphi