martedì 24 maggio 2011

Piccola guerra perfetta




Elvira Dones


Einaudi, 2011
€ 17,00



Quarantotto ore in tutto, al massimo settantadue, tanto sarebbe durata la guerra. L’America garantiva un intervento breve e indolore...
...Sarà un intervento chirurgico, dicono: le bombe incideranno con cura, vivisezioneranno il corpo massiccio dell’esercito serbo per minare la volontà del loro comandante in capo...
...La guerra perfetta, senza soldati morti...
Raccontano Rea, Nita e Hana com’è perfetta questa guerra. Stanno rinchiuse in un appartamento per 80 giorni. Escono solo per comunicare con il mondo attraverso un telefono in un altro appartamento e per comprare il pane. Convivono tutti i giorni con l’ansia per i loro familiari e amici che sono là fuori e con la paura dei soldati serbi che ogni momento potrebbero venire a portarle via.
...Attendevano l’arrivo delle jeep militari, il rombo degli stivali sulle scale, le urla, i calci alle porte [...]. E la fine. Era meglio che arrivasse la fine, in qualsiasi modalità, meglio se sotto forma di bomba stupida, non avevano più i nervi né speranza...
Racconta Ajkana come hanno arrestato suo marito e come ora deve pensare da sola ai suoi genitori anziani e alle sue due piccole bambine.
...Ajkana porta le figlie con sé in ospedale, a turno, una volta l’una e una volta l’altra. Così se bombardano la casa dei genitori, o se li portano via in sua assenza, lei avrà perlomeno salvato una delle due. E se lei stessa, Ajkana, viene uccisa per strada con una delle bambine, l’altra forse sarà salva...
Raccontano i bambini Fatmir e Blerime, che già da così piccoli fanno esperienza con ferite da arma da fuoco, bombe, stupri, fuoco e la morte.
...Arrivano altri tizi e si buttano su Blerime Jashari, anni tredici, e qualcuno filma la scena ridendo a crepapelle...
Raccontano i più di duecentomila kosovari sfollati all’interno del Kosovo, i quarantamila rifugiatisi in Montenegro, i centomila in Macedonia e i duecentomila in Albania.
...le bombe Nato avevano centrato una carovana di civili albanesi usati come scudi umani, invece del convoglio militare serbo che viaggiava al loro seguito. Si parlava di più di cento morti...
manu

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