giovedì 20 gennaio 2011

Un pollo di nome Kashèr




Ricordi del dopoguerra


Liliana Treves Alcalay

Giuntina 2009
€ 13,00


Un pollo di nome Kashèr
è un racconto autobiografico semplice e sincero. Liliana Treves Alcalay narra episodi della sua vita a partire dal rientro a Milano nel giugno del 1945, di ritorno dalla Svizzera, dove la sua famiglia si è rifugiata per sfuggire alla persecuzione nazifascista.
Una storia semplice, ma con molti risvolti significativi. Con una prosa lineare, Liliana bambina, che appartiene a una famiglia osservante, descrive ad esempio i preparativi per la celebrazione dello Shabbàt il venerdì sera, e quasi ci invita a sedersi intorno a quella tavola allestita da sempre nello stesso modo dagli ebrei di ogni parte. La sua famiglia è sefardita, i suoi antenati sono tra quelli che cacciati dalla Spagna (Sefarad) nel 1492 da Isabella la Cattolica, si sparsero un po’ dovunque, ma Liliana donna e ormai affermata musicista scopre dalla madre che tra i suoi antenati vi sono alcuni marrani. Marrano (in spagnolo porco) è il termine con cui venivano designati gli ebrei che, convertiti a forza durante l’Inquisizione, continuavano a professare l’ebraismo di nascosto. Una pagina tragica della storia degli ebrei che la mamma di Liliana testimonia a lei e a noi in modo essenziale, ma non per questo meno efficace.
Liliana adolescente ha ormai compreso che la sua vita sarà la musica, canta e suona insieme alla sua generazione la protesta nelle canzoni di Bob Dylan, Joan Baez, Victor Jara, gli Inti Illimani. Poi un giorno, la svolta.
La madre, nel corso di un trasloco, le consegna un disco di canti chassidici che il padre, morto nel 1967, aveva conservato per lei. Ascoltandolo Liliana prova un’emozione fino ad allora sconosciuta. La voce profonda e struggente del cantore proruppe con impeto nella stanza, come se da troppo tempo fosse stata imprigionata in silenzio ed anelasse solo di librarsi in volo. Decide di dedicarsi alla musica tradizionale ebraica e di farne uno strumento di dialogo e di conoscenza per scoprire come nel cuore dell’uomo comune – qualunque sia la sua storia, la sua cultura, la sua fede – dimorino gli stessi sogni e aspettative, la stessa necessità di vivere in pace.
Nasce, alla fine del libro, il desiderio di ascoltare questa voce e questa musica.
Liliana Treves Alcalay ha già pubblicato la Giuntina tre volumi di Canti della Diaspora e Sefarad (con relative cassette), Melodie di un esilio e Canti di corte e iuderia (con relativo cd.)
marinella m.

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