mercoledì 12 gennaio 2011

Sarah Kofman



Rue Ordener, Rue Labat


a cura di Lisa Ginzburg

Sellerio 2000
€ 7,00


Di lui mi rimane solo una penna, l’ho presa un giorno da una borsa in cui mia madre la conservava insieme ad altri ricordi di mio padre… mi sta davanti agli occhi sul tavolo dove lavoro e mi costringe a scrivere, scrivere.

In poche righe il ricordo dolcissimo di un padre strappatole dai nazisti e morto ad Auschwitz. Rabbino della piccola sinagoga della rue Duc, Berek Kofman fu deportato il 16 luglio 1942.
I Kofman abitano in rue Ordener; la loro vita, scandita fino a quel momento dalle regole e dalle ricorrenze ebraiche, è sconvolta e segnata: nascondigli, fughe, separazioni.
Mentre i suoi fratelli sono sistemati in campagna, Sarah e la madre rimangono a Parigi per tutta la durata della guerra, nascoste nell’appartamento della “signora” di rue Labat, a un passo dalla rue Ordener.
Nasce tra la “signora” e la bambina un legame molto forte, che la allontana dall’ebraismo e da sua madre. Sarah, contesa dalle due donne e strattonata tra due mondi, è scissa tra l’adorazione per la madre “buona” incarnata dalla signora di rue Labat e l’attaccamento insopprimibile per la madre naturale.
Una lacerazione fatale che la porterà a scrivere nella premessa del libro: I miei tanti libri sono stati forse delle vie traverse obbligatorie per arrivare a raccontare “questo”.

Sarah Kofman scrive Rue Ordener, Rue Labat nel 1993. Il 15 ottobre 1994 si uccide.
Nata nel 1934, studiosa di filosofia, psicoanalisi e storia dell’arte, è autrice di numerosissime pubblicazioni.
marinella m.

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