mercoledì 8 luglio 2009

La prigione rosa




Eva Schwarzwald

Guerini 2009
€ 20,00




“Sapevo che in quella cartellina c’erano cose che mi potevano illuminare sui miei percorsi di vita”.
Eva Schwarzwald trova un album di foto ingiallite e un pacchetto di lettere: la storia di sua nonna, Flora Vitale, e di sua mamma Luciana.
Sono gli anni ’20 del novecento; Flora, che appartiene alla borghesia ebraica romana, crescerà la figlia da sola e per farlo lascerà Roma ritirandosi a Genova, a Villa Barabino.
Flora, Luciana, Eva, Viola: è una bella storia tutta al femminile, questa che ci narra l’autrice. Una storia che partendo dalle nonne e arrivando alle nipoti, ci ricorda che siamo figlie del nostro tempo e non meno delle nostre madri e delle loro madri. “La storia in ebraico è plurale femminile, generazioni, il susseguirsi della vita e della morte. È dal grembo delle donne che viene la storia”.
Da questa storia, ci piace pensare, insieme ad Eva, che “Nasceranno bambine nuove, che diventeranno donne, che sapranno, come Rebecca al pozzo, dissetare i loro compagni di strada, capaci di distinguere a chi porgere l’anfora: non la poseranno più ai piedi del primo messo venuto a carpire la loro integrità, perché dalle loro ave hanno imparato la libertà delle donne”.

marinella m.

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